BOLOGNA: Il 14/5 anche Nuova Sair al convegno nazionale dei medici internisti con un poster sull’alimentazione dell’anziano

Il direttore sanitario della RSA “Paolo Beccaria” di Cervesina presenterà un contributo sull’alimentazione dell’anziano con demenza

Lunedì prossimo, 14 maggio 2018, alle ore 13,30, presso il palazzo della Cultura e dei congressi di Bologna (Postazione 15), MICHELE PANDALE, direttore sanitario della RSA Paolo Beccaria di Cervesina (Pavia)- che è gestita dalla Nuova Sair sarà presente – insieme a Giusi Rosciano, terapista occupazionale – al XXIII congresso nazionale della FADOI (Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti) con un poster su “La gestione dell’alimentazione nell’anziano istituzionalizzato con demenza”.
L’esperienza che verrà presentata nasce da uno studio che è stato condotto per circa 4 mesi, includendo 14 ospiti della RSA di Cervesina. Il progetto si è focalizzato sul daily intake e sulla criticità di assunzione dei pasti, per questo è stato deciso di modularlo secondo le principali direttive del modello Gentlecare, un sistema di assistenza incentrato su tre elementi che interagiscono in relazione dinamica tra loro: persone-programmi-ambiente.
“L’ipotesi di cura – spiega MICHELE PANDALE, direttore sanitario della RSA Paolo Beccaria di Cervesina (Pavia) – è stata concepita per compensare il deficit della persona, adattando il mondo esterno al paziente e non viceversa. Del modello abbiamo adottato il sistema dell’orologio nutrizionale delle 24h. L’orologio è un programma di stimoli metabolici strategici che prevede l’offerta di mini-pasti e acqua in più nell’arco della giornata a cadenza mirata, integrando così di circa +600 kcal il normale fabbisogno”.
“Gli indicatori utilizzati – aggiunge – sono stati gli esami ematici, eseguiti ad inizio e fine progetto, peso, BMI ed i monitoraggi idrici e alimentari quotidiani, associati alla compilazione di un report personale giornaliero con un riepilogo su quantità dei pasti e liquidi assunti nelle 24 h”.
“Dai dati raccolti – prosegue – è emerso che la somministrazione di pasti a consistenza modificata ha favorito il fabbisogno alimentare di ospiti con gravi problemi di edentulìa. Questo, insieme a una miglior idratazione, ha permesso la regolarizzazione dell’alvo e un minor utilizzo di lassativi e enteroclismi. Gli stimoli nutrizionali, al risveglio e a metà mattina assunti, costantemente, si sono dimostrati efficaci, migliorando il rendimento globale nell’affrontare le attività di vita quotidiana”.
“Gli stimoli di idratazione, integrati alle routinarie attività di terapia occupazionale, di animazione e di fisioterapia svolte in reparto- continua a spiegare PANDALE – hanno determinato un miglioramento dell’interazione sociale e della convivialità. Mentre l’Idratazione è migliorata in persone che non sono più capaci di esprimere il senso di sete; i caregiver professionali hanno sperimentato un maggior coinvolgimento e livello di gratificazione. Il progetto è stato molto apprezzato dai famigliari che si sono sentiti ancor più confortati e rassicurati per la minuziosa attenzione nella cura del proprio caro”.
“I risultati ottenuti – aggiunge – evidenziano che il programma nutrizionale associato alla somministrazione di pasti a consistenza modificata ha permesso di mantenere in un arco temporale di quattro mesi la stabilità del peso corporeo e la stabilità/miglioramento degli indici nutrizionali, ottenendo nel contempo una miglior gestione della alimentazione con soddisfazione da parte degli ospiti e dei loro famigliari”.
“Spero – conclude – che questo progetto rappresenti un primo passo verso una sperimentazione di maggiori dimensioni e durata coinvolgendo, magari, una istituzione universitaria”