Storie di ordinario disagio a Roma est
di Antonella Patete
Il Presidio di riabilitazione di via Dionisio rappresenta un crocevia di vicende personali dove i problemi sanitari si intreccianoa difficoltà sociali come precariato, basso reddito e dispersione scolastica. Ma la cosa peggiore è la solitudine
Dai quartieri più periferici di Roma Est la Capitale appare lontana. Il quadrante orientale della città è infatti uno dei territori più complessi dell’intera area metropolitana. Con il 19% della popolazione che ha meno di 18 anni e il 15% di stranieri, il VI Municipio rappresenta anche la realtà urbana più povera della città: secondo alcuni studi del Censis e dell’Istituto Tagliacarne, l’indice di disagio economico è pari al 73,6%. In altre parole, oltre il Grande raccordo anulare, a cavallo tra i quartieri di Borghesiana e Torre Angela, Torrenova e Torre Gaia, bassi livelli di istruzione si accompagnano a un’e- levata precarietà lavorativa, c’è un alto tasso di dispersione scolastica nella fascia dell’obbligo, un consistente numero di minori e giovani sottoposti a prov- vedimenti penali (27% su area regionale) e consumi delle famiglie più bassi del 29% rispetto a quelli medi comunali.
Su questo territorio, caratterizzato anche dalla presenza di tanti minori disabili e in stato d’indigenza, il Presidio di riabilitazione di via Dionisio, gestito dalla cooperativa Nuova Sair per conto della Asl Roma2, tra servizi semiresidenziali, ambulatoriali e domiciliari, segue 455 adulti e bambini con disabilità fisica e psichica, la metà dei quali appartenenti a famiglie in carico ai servizi sociali.