MARCHE –  Le Marche si pongono all’avanguardia per la prevenzione e la cura delle problematiche e dei disturbi che insorgono in età avanzata collegate a demenze senili e in particolare all’Alzheimer.

 

 

Infatti, presso la residenza Protetta e alla Casa di Riposo “Fondazione CECI a Camerano (An), gestita dalla Nuova Sair, è stata avviata nel corso del 2018 una rivoluzionaria terapia non farmacologica, la “terapia della bambola” tra le prime in Italia. Un vero e proprio progetto pilota.

La Terapia della Bambola (Doll Therapy) è nata in Svezia verso la fine degli anni Novanta e fu ideata da Britt Marie Egidius Jakobsson, una psicoterapeuta che creò la bambola per aiutare il suo bambino affetto da autismo. Lo scopo principale della Terapia della Bambola è quello di ridurre alcuni dei più frequenti disturbi comportamentali che colpiscono i soggetti affetti da demenza, come il wandering, l’affaccendamento e l’aggressività, l’agitazione, l’ansia, la depressione, l’apatia e i disturbi del sonno. In secondo luogo percorsi terapeutici adeguatamente strutturati permettono una regolazione e in alcuni casi un decremento delle terapie farmacologiche con beneficio dei pazienti.

Lo scopo principale della Terapia della Bambola, successivamente utilizzata anche ai malati di Alzheimer, è quello di ridurre alcuni dei più frequenti disturbi comportamentali che colpiscono i soggetti affetti da demenza, come il wandering, l’affaccendamento e l’aggressività, l’agitazione, l’ansia, la depressione, l’apatia e i disturbi del sonno. In secondo luogo percorsi terapeutici adeguatamente strutturati permettono una regolazione e in alcuni casi un decremento delle terapie farmacologiche con beneficio dei pazienti.

 

 

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