Oggi si celebra la XXVI Giornata Mondiale del Malato che ha come tema quest’anno Mater Ecclesiae: «“Ecco tuo figlio… Ecco tua madre”. E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé» (Gv 19,27). Abbiamo pensato per la prima volta di confrontarci su uno spazio pubblico come questo giornale per condividere con i tanti lettori la nostra esperienza, quella della Nuova Sair, grande realtà impegnata ogni giorno in tutta Italia nell’essere accanto a chi è malato e vive la sofferenza.
Nuova Sair è una Cooperativa Sociale specializzata nella gestione di servizi di assistenza sanitaria e sociale, nata nel 1991 per iniziativa di alcuni professionisti del settore. Il riferimento costante ai principi di mutualità e solidarietà sociale ha reso possibili, nel corso degli anni, modelli gestionali e assistenziali complementari e, quando necessario, sussidiari al sistema assistenziale pubblico: da quello domiciliare dedicati ai malati di Aids, alla gestione di servizi tutelari e infermieristici in strutture ospedaliere o residenziali, fino alla gestione di Centri per la riabilitazione di persone con disabilità complesse.
Siamo oltre 2800 soci e quotidianamente ci confrontiamo con professionalità, umanità e fede con il mondo della malattia. Non è sempre facile perché al di là dell’aspetto professionale dei medici, degli infermieri o dei semplici operatori, c’è anche quello della condivisione della sofferenza, di sentirsi compartecipi di un’esperienza che cambia la vita e che spesso sembra non lasciare nessuna speranza.
Non è possibile essere veri professionisti dell’assistenza socio-sanitaria senza saper mettere al centro di tutto la persona umana i suoi inalienabili diritti, le sue speranze, i suoi sogni.
Questo è un metodo semplice, ma rivoluzionario che offre una diversa visione della malattia. In questo modo la nostra diviene una partecipazione discreta che risponde al bisogno consapevole che la presenza è la cosa più importante nell’assistenza della persona.
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