Era il 2 dicembre del 1991 quando l’immunologo Fernando Aiuti si fece ritrarre mentre baciava Rosaria Iardino, una paziente sieropositiva. A distanza di trent’anni, quello scatto fotografico rappresenta ancora oggi il simbolo dell’inclusione delle persone che hanno contratto il virus dell’HIV e degli ammalati di AIDS ai quali Nuova Sair presta assistenza sin dalla sua costituzione.

Con i propri educatori ed operatori sociosanitari la cooperativa lavora nella Capitale per assistere a domicilio 25 persone sieropositive o in AIDS, preoccupandosi di tutte le incombenze assistenziali e delle loro necessità pratiche, senza trascurare di promuovere la loro inclusione nel contesto sociale.

«Nel nostro lavoro a supporto delle persone con HIV o in AIDS siamo impegnati ad abbattere ogni pregiudizio o stigma sociale – dice la dottoressa Emilia Innocenzi, coordinatrice di servizio Nuova Sair -. Per i nostri assistiti siamo un punto di riferimento che prescinde dalle necessità ordinarie come gli accompagnamenti sanitari, il disbrigo burocratico o le incombenze legate alla gestione della malattia. Lo slogan scelto quest’anno per celebrare la giornata “Stop alle disuguaglianze. Stop all’Aids” raccoglie il messaggio antidiscriminatorio che da sempre Nuova Sair contribuisce a promuovere con il proprio lavoro» conclude Innocenzi.

Stop alle diseguaglianzeStop allAids. È lo slogan che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha scelto per la giornata mondiale contro l’Aids 2021 per abbattere i pregiudizi che, ancora oggi, emarginano le persone che hanno contratto il virus dell’HIV.