PALERMO – In occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, che viene celebrata domani, 3 dicembre, il capoluogo siciliano si distingue in maniera particolare per l’attività svolta dall’ASP di Palermo, che offre prestazioni ambulatoriali e domiciliari per pazienti con disturbi dello spettro autistico. Una novità quasi assoluta in Italia è che il sostegno a queste persone, per più giovani, viene garantito anche dopo il compimento dei 18 anni. In passato dopo tale età il peso e l’assistenza ricadevano soprattutto sulle famiglie che in questo modo vengono aiutate soprattutto a non sentirsi isolate.

Il servizio è gestito dalla Nuova Sair, la cooperativa sociale specializzata nella gestione di servizi di assistenza sanitaria e sociale e da IESCUM, l’Istituto Europeo per lo Studio del Comportamento Umano. Ad oggi sono coinvolti oltre 100 pazienti, diventeranno 400 entro la fine di dicembre, seguiti da oltre 20 operatori (operatori cognitivi comportamentali, logopedisti, tecnici della neuropsicomotricità, neuropsichiatra infantile, psicomotricista)

L’obiettivo primario del servizio proposto dalla Cooperativa Nuova Sair e da IESCUM è quello di garantire la continuità della presa in carico delle persone affette da Disturbo dello Spettro Autistico nei vari contesti di vita. Le prestazioni, di tipo ambulatoriale e domiciliare, sono infatti integrate in un progetto terapeutico ed educativo personalizzato in base ai bisogni di ciascuno degli utenti. Si cerca in questo modo di evitare la dispersione, la ridondanza e la disomogeneità degli interventi, ed è per questo che il modello operativo previsto fonda i suoi presupposti su una collaborazione costruttiva e competente tra i diversi attori che interagiscono attorno a una persona, come il Sistema Sanitario, la famiglia, la scuola.

In particolare, il progetto prevede servizi differenziati per varie fasce d’età: bambini 0-3 anni, 3-18 anni e, soprattutto, oltre i 18 anni. A oggi in Italia sono pochi gli interventi per l’autismo rivolti ai più grandi, ma si è voluto intraprendere questo percorso perché l’ingresso nell’età adulta e la fine del percorso scolastico rendono indispensabile focalizzare l’intervento su nuovi obiettivi, promuovere la transizione verso possibili inserimenti lavorativi, verso una maggiore partecipazione alla vita della comunità e allo sviluppo delle autonomie più complesse.

Un primo passaggio chiave nella presa in carico a questa età, consiste nella valutazione funzionale dei punti di forza e di debolezza dell’adulto, al fine di impostare un percorso di inserimento nella comunità che sia adeguato e valorizzante rispetto alle competenze possedute dalla persona. Gli interventi, quindi, sono differenziati sulla base del livello di competenza di ciascun singolo soggetto. Una componente chiave che viene promossa in tutti i ragazzi, in base al livello di competenza posseduto, è lo sviluppo delle abilità di auto-accudimento (vestirsi, lavarsi, prepararsi i pasti) ed autonomie complesse (apparecchiare e sparecchiare, prendere un pullman, ordinare un succo di frutta al bar, fare compere). In questa fascia di età si iniziano anche a privilegiare materiali che possano favorire occasioni di apprendimento e di interazione appropriata con il contesto di vita quotidiana, e vengono quindi proposte attività di decoupage, bricolage, laboratori tematici (giardinaggio, mosaico), attività motorie e vengono anche realizzate uscite sul territorio: pizzeria, bowling, ecc.

 

RASSEGNA STAMPA
La Repubblica: Un hotel gestito da ragazzi autistici