
“Grazie Nuova Sair! Fare della propria passione un lavoro è un’opportunità unica”
Sono trascorsi 23 anni da quando Monica Napau è arrivata in Italia dalla Romania, e altrettanti da quando ha iniziato a far parte della Nuova Sair, una realtà che ormai oggi considera “come una famiglia, con persone estremamente valide che mi hanno subito accordato tanta fiducia”.
23 anni di lavoro fatto con sacrificio ma soprattutto passione, che l’hanno portata oggi a essere la responsabile della cooperativa nelle Marche, nonché una delle persone con più anzianità lavorativa all’interno della Nuova Sair.
Quando ho cominciato – racconta – avevo un titolo di studio come infermiera ostetrica preso nel mio Paese, che in Italia non è stato subito riconosciuto. Sapevo però che assistere ed accudire le persone malate e bisognose era la mia vocazione, e contemporaneamente avevo una grande voglia di mettermi in gioco. Ho avuto la fortuna di incontrare la Cooperativa Nuova Sair. Società giovane, molto dinamica, che aveva ai vertici persone di grande spessore umano.
Tanti impegni differenti all’inizio, dalle assistenze familiari all’assistenza alle persone malate di AIDS, ma poi le strade sembravano destinate ad allontanarsi.
Dopo 5 anni di lavoro, per motivi famigliari mi sono dovuta trasferire nelle Marche. Ho salutato i miei colleghi e i responsabili della Nuova Sair con grande tristezza, convinta che quello fosse un addio.
Ma non lo era, perché evidentemente la cooperativa era nel destino di Monica.
Tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000 c’è stata in Italia una grande apertura verso gli infermieri provenienti da altri Paesi dell’Unione Europea e non solo. La Nuova Sair ha affrontato questo cambiamento, e memore della stima reciproca, si è avvalsa della mia collaborazione per la gestione dei vari processi necessari alla conclusione dell’iter per l’inserimento lavorativo degli infermieri stranieri. È stato un lavoro molto proficuo, grazie al quale la Nuova Sair, ad oggi, ha la gestione dei servizi presso quattro strutture del territorio marchigiano.
Molti cambiamenti da quegli inizi, 25 anni fa:
Siamo una realtà con personale motivato e qualificato, convinti che la serietà e la buona professionalità siano la carta vincente in un mercato altamente competitivo e in un ambiente nel quale il proprio lavoro deve essere vissuto con umanità e passione, come una missione verso il prossimo, verso le persone che abbiamo in carico.
Partendo da questi principi, nelle strutture gestite dalla Nuova Sair nelle Marche sono stati avviati vari progetti e tante attività che coinvolgono ospiti, parenti e operatori.
Uno dei progetti più significativi è sicuramente quello della terapia della bambola, per la prevenzione e la cura delle problematiche e dei disturbi che insorgono in età avanzata collegate a demenze senili e in particolare all’Alzheimer.
È una cosa – racconta Monica Napau – che mi rende molto fiera. Portiamo avanti questo progetto in due strutture e sta dando ottimi risultati, tanto che sia gli ospiti che i loro parenti sono molto soddisfatti. Diverse persone grazie all’interazione con la bambola hanno trovato una serenità che prima non avevano.
Un approccio quindi, che è alternativo, ma comunque preferibile ad altri, come la terapia farmacologica.
Non è facile avere idee alternative per aiutare una persona. Devi analizzarla, capire di cosa ha bisogno, qual è il problema che ha in quello specifico momento della vita. Così come i bambini devono essere invogliati a fare le cose giocando, anche per gli anziani va trovata la giusta soluzione prima di arrivare al farmaco. È necessario avere un’equipe di lavoro dinamica ed entusiasta per cercare e provare soluzioni non ‘tradizionali’. Da questo punto di vista devo essere grata a tutti i miei colleghi delle varie Strutture, perché ognuno, nel ruolo e l’attività che svolge, dà sempre del suo meglio, e devo essere grata anche ai vertici della Cooperativa, poiché ogni volta che abbiamo proposto progetti e attività migliorative per gli ospiti, è stata presente e pronta ad affrontare qualsiasi spesa riponendo enorme fiducia nel nostro lavoro. Questo per me è molto importante, perché mi permette di continuare a fare nel migliore dei modi il lavoro che mi piace, ed è un’opportunità davvero unica.
Un rapporto quindi, quello fra Monica e la Nuova Sair, che fra poco festeggerà il quarto di secolo, ma che tutti si auspicano possa proseguire ancora molto a lungo.