A Casa Breda, struttura che ospita persone affette da patologie neurodegenerative quali Sclerosi Multipla e Sla la malattia si tocca tutti i giorni, fa parte della quotidianità.

Proprio per questo non essendo un ospedale, non occupandoci solo di acuzie ma lavorando sul cronico, la nostra visione d’equipe è quella di vedere i guadagni e non le perdite, di vedere la persona oltre la malattia che comunque permane ma non permea la persona.

Ogni giorno si respira la presenza della malattia, ma si fa un grosso lavoro per vedere la vita: una vita che scorre, una vita che si può arricchire, una vita che ha ancora molto da dare e da ricevere.

Su questo pensiero nasce il progetto educativo “SONO IO” condotto dall’educatrice, Chiggio Federica, che mira alla raccolta delle storie di vita, attraverso il metodo autobiografico, delineato da Demetrio e ampliato ed adattato alle persone che vivono a Casa Breda.
Questa progettualità nasce con l’obiettivo di consolidare l’identità personale, di valorizzare le storie di vita ma anche di conoscere la malattia perché quando una cosa è conosciuta fa meno paura…come quando si accende la luce e il buio e le ombre smettono di intimorire. Non si ha la presunzione di sconfiggere il malessere che questa provoca, ma almeno di mantenere in memoria che non c’è solo lei.

Motto che si porta avanti è rubato a Patch Adams: “Se si cura una malattia, si vince o si perde ma se si cura una persona si vince sempre”.