di Rosario Riccioluti, presidente cooperativa Nuova Sair Onlus

R. Riccioluti

L’emergenza sanitaria, con i suoi drammatici risvolti economici e quindi sul tessuto sociale, accende un faro sul Terzo Settore che proprio nei mesi più difficili ha garantito alla rete istituzionale della sanità e del welfare, una risposta puntuale ed efficiente.

I soci/lavoratori di Nuova Sair, per esempio, anche durante il lockdown non hanno mai cessato di operare al fianco del pubblico (come del privato) nelle Rsa, negli ospedali, nei pronto soccorso del Paese. In prima linea, sicuri della formazione ricevuta e forti della propria professionalità, pur consapevoli dell’esposizione al rischio del covid.

Il ruolo centrale che la cooperazione sociale ha avuto nei mesi più difficili e che si appresta ad avere in questo autunno di ri-costruzione, ha sollecitato un dibattito molto articolato, avviato da Ferruccio De Bortoli su Buone Notizie, inserto del martedì del Corsera.

In un duro editoriale, l’ex direttore del quotidiano chiedeva maggiore rispetto per il Terzo settore, riconoscendogli un ruolo determinante per il rilancio economico del Paese, sollecitando la piena attuazione della Riforma e favorendo l’accesso per questi attori ai fondi europei Next Generation Eu (NgEu). La Francia, aggiungo, è andata esattamente in questa direzione pianificando il NgEu.

Su questo strumento di sostegno che punta sull’impresa sociale (chiarissimo in proposito l’intervento dell’Euricse online qui), articola il suo intervento su Buone Notizie anche il professor Piergaetano Marchetti.

 «Il Terzo settore – scrive il giurista, senza spazio per i dubbi – costituisce una modalità di collaborazione pubblico-privato preziosa, capace di superare le criticità del sistema sanitario pubblico-privato oggi largamente diffuso» spingendosi fino all’auspicio che l’impresa sociale manifesti più coraggio mettendosi in gioco direttamente (l’articolo è online qui).

Della stessa opinione è Mauro Lusetti che, proprio sulla base di queste considerazioni, da mesi chiede (e lo ha fatto anche davanti alla platea dei soci Nuova Sair durante la presentazione dell’esercizio 2019) che il Governo acceda ai fondi del Mes, sulla sanità.

Bene. Il dibattito ci riguarda da vicino e sento di interpretare il sentimento di tutti i soci/lavoratori di Nuova Sair e più in generale della cooperazione che opera in sanità e nel sociale, sostenendo che l’agenda della ricostruzione va decisa con la cooperazione sociale. Quindi, il ricorso ai fondi Europei – dal Recovery fund al NgEu al Mes – deve servire a rafforzare la rete dei servizi per il welfare realizzati dalla cooperazione sociale, imprese sociali, Terzo settore.

Solo la flessibilità e la puntualità offerta da questi attori può favorire una diffusione più capillare dei servizi resi alle persone fragili di tutte le età, alle persone con disabilità, agli anziani non autosufficienti. Da qui occorre ri-costruire – costruire di nuovo – aumentando la rete dei servizi sociosanitari. Nuova Sair, come sempre, è pronta a fare la sua parte, con il coraggio che richiede il momento storico e che sottolinea il professor Marchetti.

Roma, 22 settembre 2020