RICCIOLUTI (Nuova Sair), “da marzo 2019 presi in carico 140 utenti che accompagniamo nella vita quotidiana per combattere la solitudine”
LUSCIANO (CE) – Martedì prossimo, 17 dicembre 2019, alle ore 10,30, presso la sala polifunzionale del Palazzo Ducale a Lusciano (Caserta), RICCIOLUTI, presidente della cooperativa Nuova Sair interverrà al convegno “Servizio di assistenza domiciliare. Sad anziani ambito territoriale C07” di cui fanno parte i comuni di Lusciano (capofila), Parete, Trentola Ducenta, San Marcellino, San Cipriano D’Aversa, Villa Literno, Villa di Briano, Casapesenna, Frignano, Casal di Principe.
Intervengono inoltre NICOLA ESPOSITO, sindaco di Lisciano (CE), ERNESTO DI MATTIA, coordinatore ambito C07, ANNAMARIA DEL PRETE, assistente sociale ufficio di Piano, Maria Elena Tagliacozzo, vice presidente coop. Nuova Sair, CATERINA COSTA, responsabile area sociale della Coop. Soc. Nuova Sair e MARINO BUONAIUTO, coordinatore Sad Coop. Soc. Nuova Sair.
Al centro del convegno – spiega RICCIOLUTI – ci sarà l’assistenza domiciliare alle persone anziane nell’ambito territoriale C07. Un servizio che è partito lo scorso 1 marzo 2019 e che ha visto la presa in carico di oltre 100 utenti. grazie all’impegno di 35 operatori tra OSA e OSS.
Questa iniziativa – aggiunge RICCIOLUTI – ha un grande valore sociale perché sostiene le persone anziane, che vivono per lo più sole, per raggiungere il più possibile una propria autonomia: dalle commissioni esterne, all’igiene della persona e della casa fino alla preparazione dei pasti.
Il fatto poi – continua RICCIOLUTI – che siano coinvolti nel progetto ben 10 comuni della provincia di Caserta ci ha consentito di mettere in campo un progetto organico ed articolato che sta rispondendo alle reali esigenze delle persone anziane che spesso devono combattere prima di tutto con la solitudine e poi con le limitazioni dovute all’età.
I nostri operatori – conclude RICCIOLUTI – in tale contesto di piena collaborazione con i comuni coinvolti sono dei veri angeli custodi accanto ai quelli che definisco «i nostri nonni e le nostre nonne», che se messi in condizione possono essere ancora un valore aggiunto per tutte le comunità in cui vivono.