L’esperienza assistenziale nei Centri Diurni per Disabili del Comune di Milano come paradigma dell’approccio alla disabilità grave o gravissima: il mandato istituzionale della “cura inclusiva” si realizza con il Terzo Settore. Il Sindaco Sala «personale sanitario, socio-sanitarie ed educatori, figure fondamentali»
Sono circa 300 le persone adulte con disabilità grave o gravissima accolte nei Centri Diurni (CDD) di Milano gestiti dal comune e accreditati dalla Regione. In queste strutture, fiore all’occhiello della pubblica amministrazione, la persona con disabilità viene assistita globalmente in tutte le sue necessità dall’Ente di prossimità grazie alla collaborazione con il Terzo settore. Da molti anni, infatti, gli operatori sanitari e socio-sanitari Nuova Sair lavorano con gli addetti comunali e, insieme agli operatori educativi della cooperativa Sociosfera, realizzano un processo virtuoso che “abbraccia” gli assistiti: i geriatri, i fisiatri, il personale ASA, i fisioterapisti, gli infermieri, le psicologhe e gli educatori hanno come unico obiettivo la “cura inclusiva” delle persone che vi si affidano, come una seconda famiglia.
L’impegno collettivo è stato sottolineato anche dal Sindaco Sala che in occasione di una visita al Centro di via Anfossi ha scritto: “gli educatori, il personale socio assistenziale e socio sanitario, a cui sono affidate le persone assistite, e che ho potuto conoscere, sono per loro figure fondamentali che li aiutano nelle attività di socializzazione e soprattutto nella conquista quotidiana di piccoli spazi di autonomia”.
Un lavoro, quello sul mantenimento delle autonomie residue e sulla socializzazione, che prosegue anche oltre l’impegno nei Centri Diurni e che coinvolge direttamente anche le famiglie. L’obiettivo per tutti è unico: favorire il benessere psicofisico di ciascuna persona assistita, supportandola nella realizzazione del proprio progetto di vita e favorendone l’inclusione nei diversi ambiti della socialità.