
Dall’11 al 13 si è svolto a Rimini il 1° Congresso nazionale della Federazione nazionale degli Ordini dei Tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione.
Il Congresso ha avuto come tema centrale la promozione della salute e l’integrazione multidisciplinare.
Come afferma il Presidente del Congresso A. Beux
Oggi è quanto mai necessario aumentare l’informazione e la consapevolezza sulla promozione della salute, sia della popolazione (persone, alcune delle quali fruitrici delle prestazioni sanitarie) che dei decisori e delle professioni sanitarie (addetti ai lavori), per favorire la partecipazione a scelte appropriate e l’utilizzo responsabile di un bene prezioso come il Servizio sanitario nazionale.
Benché nell’individuo gli aspetti di salute e malattia coesistano, per il nostro congresso abbiamo scelto di veicolare un messaggio positivo, approfondendo, in un’ottica preventiva, quindi educativa, il concetto di benessere, piuttosto che i deficit della persona (disturbi e malattie).

É proprio sui temi della promozione del benessere, della consapevolezza e della partecipazione attiva del paziente ed approccio educativo si focalizza il contributo portato dalla Cooperativa Nuova Sair al Congresso con il lavoro di Carole Braccini e Valentina Di Lorenzo dal titolo “Educazione Terapeutica e Riabilitazione Domiciliare”
Assunta Ragosa, Direttore dell’Area Scientifica della Cooperativa e Carole Braccini, Coordinatrice del Servizio Domiciliare Nuova Sair, ci illustrano quanto emerso dallo studio in un’intervista doppia.

D: Di cosa tratta il contributo presentato dalla Nuova Sair al Congresso?
Ragosa: Il lavoro approfondisce il tema dell’Educazione Terapeutica del Paziente (ETP) nel contesto riabilitativo domiciliare. Il Poster presentato sintetizza i risultati di uno studio di caso che analizza, all’interno del Servizio Domiciliare del presidio di Riabilitazione ex art. 26 di Via Dionisio in Roma, le competenze in ambito di Educazione Terapeutica dei Professionisti della Riabilitazione e il loro fabbisogno formativo in tale ambito.
D: In cosa consiste esattamente l’Educazione Terapeutica?
Braccini: l’ETP è una branca della pedagogia nata alla fine degli anni Settanta. Dopo anni di prassi sperimentata prevalentemente nell’ambito di patologie croniche come diabete ed obesità è entrata, prima attraverso linee guida OMS poi attraverso le associazioni di categoria, nella formazione di profili professionali quali Fisioterapisti, Terapisti Occupazionali, Logopedisti e Terapisti della Neuro-psicomotricità dell’età evolutiva.
Tale approccio rivoluziona, sovvertendoli, l’immagine e il ruolo del paziente nel sistema delle cure, volendo promuovere il passaggio da una posizione passiva, delegante e poco aderente, ad una gestione partecipativa e consapevole della propria condizione patologica cronica dagli esiti disabilitanti. L’ETP sostiene l’Empowerment del paziente che diviene attore principale nella promozione della propria salute e nel raggiungimento della massima qualità di vita possibile.
D: Come nasce l’esigenza di approfondire tale tematica?
Braccini: Nasce dall’esperienza diretta nell’ambito della riabilitazione di disabilità complesse nel setting domiciliare. Un’esperienza decisamente intensa sia dal punto di vista professionale che umano perché il contesto domiciliare è il luogo dove il paziente si esprime nella sua totalità e dove più che mai le competenze tecnico-riabilitative diventano efficaci se si integrano con competenze emotive, psicologiche e soprattutto educative.

D: Cosa emerge esattamente dallo studio?
Braccini: sicuramente lo studio mette in evidenza la percezione da parte dei Terapisti di una grande utilità di tale approccio applicato sia al paziente che al caregiver in ambito domiciliare. Al tempo stesso però emerge anche una scarsa formazione specifica ricevuta nei percorsi universitari e post universitari nonostante l’ ETP sia presente all’interno dei Core Competence sviluppati dalle Associazioni di categoria a cui afferiscono i diversi profili professionali.
D: Come si inserisce questa analisi nella Mission di Nuova Sair?
Ragosa: In Nuova Sair c’è una attenzione costante al tema della qualità delle cure domiciliari, in linea con l’importanza data agli interventi effettuati nei contesti di vita della persona, scenari elettivi per promuovere la partecipazione attiva del paziente e dell’ambiente inteso come rete familiare e sociale.
D: Quali conclusioni avete tratto da questi risultati?
Ragosa: un tale lavoro fa emergere la necessità di realizzare una offerta formativa volta a implementare le competenze comunicative, relazionali, educative e di consapevolezza del ruolo dei vari professionisti sanitari coinvolti. Tali competenze traversali diventano la base comune per un approccio multidisciplinare, condizione indispensabile per garantire l’efficacia e la qualità degli interventi oggettivamente e soggettivamente percepita.
Lo studio presentato conferma e rinforza la volontà di Nuova Sair di proseguire con sempre maggiore competenza e aggiornamento il percorso dell’umanizzazione delle cure anche nei contesti domiciliari.