La situazione attuale ci ha spinti a riorganizzarci, per poter garantire comunque la continuità assistenziale…     Per rendere tutto questo possibile, nonostante la distanza necessaria a garantire la sicurezza di tutti, abbiamo dovuto immaginare un nuovo modo di essere presenti con le nostre famiglie, riadattando il nostro modello integrato e olistico alle mutate esigenze. La condizione che viviamo, infatti, spinge a riflettere sulle nuove dinamiche familiari, che implicano una presenza diversa del genitore nel contesto domestico, chiamato a ridefinire il proprio ruolo: questa può divenire un’occasione per acquisire nuove competenze, attraverso un percorso di acquisizione di consapevolezza, delle proprie risorse e delle proprie difficoltà.

L’equipe riabilitativa consapevole dell’importanza di assicurare la continuità assistenziale dei pazienti in carico, si mette a disposizione per proseguire il lavoro da casa, assicurando interventi di supporto alle famiglie attraverso counseling telefonici programmati e un numero dedicato a cui potersi rivolgere.
Questo ha reso necessario rivedere il nostro metodo, che già prevedeva una presenza significativa del genitore nel setting terapeutico, e che viene ora adattato al contesto domestico di ciascuna famiglia, favorendo una sempre maggiore personalizzazione. Ciò aiuta il genitore a scoprire e sperimentare la propria creatività, a proporre idee e possibilità di intervento, attraverso un processo di ideazione condiviso, favorito dalla circolarità comunicativa tra genitori e operatori.
Già nel corso della settimana appena trascorsa sono state numerose le famiglie contattate e i colloqui effettuati: è stato possibile così fornire indicazioni sulle modalità di gestione del proprio bambino e sulla pianificazione della giornata; fornire indicazioni sulla gestione delle criticità comportamentali; suggerire attività abilitative che favoriscano il mantenimento degli obiettivi raggiunti.

Tutto ciò permette di mantenere la relazione con i bambini e le loro famiglie, che hanno risposto con entusiasmo e fiducia a tale proposta, nata nel contesto dell’emergenza, ma che può fornire nuovi stimoli operativi a ciascuno… La collaborazione costruita nel tempo, infatti, ha permesso una risposta altrettanto accogliente in tutte le famiglie contattate ed ha attivato un circolo virtuoso di scambio e partecipazione.

Lo strumento della video-chiamata ci rende più uniti e prossimi, dando in qualche modo accesso ai reciproci contesti di vita e quindi riducendo la barriera legata ai reciproci ruoli e alle aspettative. L’attenzione da sempre presente al contesto di vita del nucleo nel suo insieme rendono possibile un intervento nelle aree di vita del bambino che mai come ora si dimostra centrale ed adatto ad attivare un cambiamento significativo.

Accanto all’intervento diretto, rimane attiva la collaborazione con i servizi della rete, con la Asl territoriale e con la scuola, oltre che con i servizi di assistenza domiciliare del Comune, mediante la possibilità di concordare equipe a distanza e scambio di materiali, così da assicurare continuità alla presa in carico globale, il monitoraggio delle situazioni più a rischio e prevenire l’isolamento, pur garantendo la sicurezza di tutti.

Come andò a finire, Capitano?

Acquisii tutte quelle abitudini nuove, ragazzo. Mi fecero scendere dopo molto più tempo del previsto.

Vi privarono anche della primavera, ordunque?

Sì, quell’anno mi privarono della primavera, e di tante altre cose, ma io ero fiorito ugualmente, mi ero portato la primavera dentro, e nessuno avrebbe potuto rubarmela più.

Alessandro Frezza