Nel cohousing di Torre Gaia il Natale è ovunque: nell’albero addobbato in soggiorno, nelle luci, nelle decorazioni realizzate a mano. Soprattutto, la festa è nei cuori di Alì, Ludovica, Giovanni, Luciana, Giovannino, Enrico, i 6 abitanti di Casa Gaia che da 4 mesi condividono l’appartamento e la quotidianità, assistiti dagli operatori di Nuova Sair.

La convivenza è sempre un’occasione per sperimentarsi e la condivisione non è solo una conseguenza della coabitazione per gli inquilini, non più giovanissimi. Casa Gaia è un laboratorio di cure home-based. Un piccolo atelier domestico dell’invecchiamento attivo dove è la stessa vita, nella dimensione della casa familiare, a prendersi cura degli abitanti.

In questo microcosmo laboratoriale gli specialisti Nuova Sair hanno il compito di catalizzare i processi positivi, neutralizzare le inevitabili frizioni e – grazie alle loro competenze professionali – diventare parte integrante e attiva del sistema.

A Casa Gaia tutto questo si realizza nella mutualità, nell’assistenza reciproca che è alla base della cura familiare. E gli effetti, a quattro mesi dall’avvio del progetto, sono ben evidenti tra i cohousers che, secondo la psicologa Nuova Sair che li segue, hanno diminuito il livello dello stress, ammortizzato gli effetti del distanziamento sociale e rafforzato proattività e capacità di resilienza. Con benefici diretti sul benessere generale di ciascuno di loro. Un bel regalo di Natale, ai tempi del covid.