di Maria Elena Tagliacozzo, vicepresidente  – Gli scenari economici del post-pandemia prefigurano quello che noi operatori del settore abbiamo presente ogni giorno: la carenza di personale sanitario e dei servizi di assistenza socio sanitaria rappresenta un problema destinato a diventare enorme in un comparto decisivo per l’economia e per il welfare, se non si metteranno in campo adeguate politiche per il lavoro che spingano il comparto.

Come riportato dal Sole 24 ore, il Sistema Informativo Excelsior (Unioncamere-Anpal) stima che nel 2024, rispetto allo stock del 2019, nei servizi per salute e assistenza ci sarà la necessità di oltre 165mila lavoratori (scenario di prudenza, a seconda delle oscillazioni del Pil) oppure addirittura di oltre 192mila lavoratori (scenario ottimistico). Si tratta, dunque, di un numero consistente di professionalità da reperire in coincidenza con il rimbalzo dell’economia previsto dalla stessa Excelsior nel biennio 2022/2024 e favorito dall’impiego dei fondi europei. Tutto ciò in un contesto generale non modificato dalla pandemia che riguarda, in particolare, il progressivo invecchiamento della popolazione.

L’emergenza sanitaria è destinata a gravare sull’intero sistema almeno fino alla fine dell’anno e anche oltre. Reperire un tale numero di professionisti in tempi brevi è difficilissimo per il pubblico e molto complesso anche per il privato benché, ad esempio, l’impresa sociale abbia maggiore capacità di offrire risposte flessibili e integrate, pur nella prevedibile perdita di occupati potenzialmente assorbiti dal pubblico.

In questo quadro, dunque, la formazione permanente è l’unica risposta possibile per riconvertire al comparto i lavoratori anche, e non solo, provenienti da filiere omologhe.

Nuova Sair già offre percorsi specifici di riconversione per le figure di assistenza sanitaria e per le figure educative. Ad esempio, sostiene la conversione lavorativa di ausiliari che vogliano professionalizzarsi come operatori socio sanitari, oppure si occupa di formare operatori educativi per l’autonomia e la comunicazione. Inoltre ha attivato convenzioni specifiche con Università in tutta Italia per la realizzazione di tirocini formativi in tutte le discipline sanitarie e socio-sanitarie. Questo sforzo che Nuova Sair, come altre realtà cooperative, sta mettendo in campo può aiutare ad accelerare i percorsi e garantire l’immissione nel mercato del lavoro di professionalità del comparto sanitario e sociale. I fondi europei del Recovery fund destinati alla formazione e i 730 milioni del Fondo nuove competenze, inserito nel decreto rilancio e costituito presso l’Anpal, sono decisivi per favorire questo difficile processo.

M. E. Tagliacozzo