Ci sono voluti dieci anni di battaglie, ma alla fine hanno vinto loro. Sono i genitori dei bambini autistici palermitani riuniti nel comitato Parlautismo che hanno finalmente visto concretizzarsi ciò che chiedevano da quando, nel 2007, chiuse il centro a loro dedicato all’ex Aiuto Materno dell’Asp. Dal 2 ottobre partirà il servizio di assistenza domiciliare per i bambini, i ragazzi, e gli adulti affetti da autismo e per le loro famiglie. Sono quattrocento all’anno i pazienti di Palermo e provincia che saranno assistiti da 26 operatori professionisti che sono stati selezionati dalle due cooperative che hanno vinto il bando, Nuova Sair e Iescum.
L’investimento dell’Azienda sanitaria provinciale è complessivamente di 4.382.400 euro nel triennio ed è stato finanziato attraverso il “Fondo annuale aziendale sull’autismo”. “Ampliamo l’offerta sanitaria – ha spiegato questa mattina il commissario dell’Asp, Antonio Candela – attraverso l’erogazione di prestazioni specialistiche integrate negli assi clinico riabilitativo e sociorelazionale con interventi ambulatoriali e domiciliari”. Il servizio avrà una durata di tre anni ed è rivolto ad utenti (400 per anno) di tutte le fasce di età di Palermo e provincia. “Per la prima volta – ha detto Candela – nel nostro territorio le prestazioni terapeutiche saranno rivolte anche agli adulti, per i quali l’azienda aveva già attivato un piccolo team dedicato solo alle valutazioni diagnostiche”. Alla conferenza stampa nei locali dell’ex “Aiuto Materno” di via Lancia di Brolo hanno preso parte, tra gli altri il sottosegretario alla Salute, Davide Faraone, padre di una ragazzaina autistica. “E’ una giornata importantissima perché si destinano risorse certe all’autismo – ha detto Faraone – lo dico nel momento in cui il parlamento nazionale ha fatto una legge sull’autismo ed individuato le risorse per i livelli essenziali di assistenza. Non è punto d’arrivo, ma una base di partenza”. Il nuovo servizio nasce da una sinergia tra le associazioni delle famiglie Parlautismo, l’Asp di Palermo, il mondo istituzionale e il terzo settore e “rende visibile la centralità della persona e della famiglia. L’obiettivo è rispondere alle necessità della persona che cresce con questo disturbo e della famiglia che ne vive il disagio sociale e spesso l’emarginazione dal contesto. Nel progetto saranno impegnati 26 operatori medici, psicologi, assistenti sociali e terapisti della riabilitazione. “Eravamo qui già dieci anni fa – dice Rosi Pennino, fondatrice di Parlautismo e mamma di una ragazza affetta da autismo – perché non volevamo la chiusura del centro per autistici dell’Aiuto Materno decisa da un ex assessore e un ex manager dell’Asp. Proprio allora è nato il nostro comitato, le famiglie hanno lottato per salvaguardare quello 0,1 per cento di risorse destinate all’autismo ed evitare che fosse dirottato su altro. Dopo 10 anni abbiamo trovato un manager pronto ad ascoltare le nostre necessità e finalmente è stato scritto un bando serio improntato alla legalità e alla trasparenza, non il solito progettino. Un bando che vede al centro il privato sociale con una regia pubblica, il primo nel suo genere in Italia che coinvolge anche gli adulti autistici finora esclusi dal sistema dell’assistenza. Per noi è una grande conquista”. (repubblica)