Colloquio con Simona De Angelis, psicologa e psicoterapeuta Nuova Sair esperta in dinamiche di gruppo nella terza età ed invecchiamento attivo, coordinatrice dei servizi in due cohousing del Comune di Roma.
La terza età è anch’essa una stagione di opportunità che possono manifestarsi pure in presenza di condizioni di fragilità economica e disadattamento sociale. Intorno a questo assunto si sviluppa il complesso lavoro a carattere psico-educativo svolto da Nuova Sair nei due cohousing del Comune di Roma gestiti dalla cooperativa: Casa delle Viole e Casa Gaia. La coordinatrice e psicologa Nuova Sair, Simona De Angelis, spiega come la coabitazione tra persone provenienti da mondi ed esperienze diverse possa tradursi in evoluzione per la persona, anche in tarda età.
«Certamente non è semplice: chiunque abbia sperimentato anche da giovane la coabitazione sa quanto possa essere complicata – avverte De Angelis – il nostro lavoro con gli anziani più fragili, dunque, è mirato al recupero del benessere emotivo, alla promozione delle risorse personali e alla condivisione positiva delle esperienze. Attraverso le attività programmate per i cohouser, stimoliamo l’invecchiamento attivo e lo progettiamo partendo dall’abitazione che, nel caso dei sontuosi appartamenti sottratti alla criminalità organizzata e messi a disposizione dal Comune di Roma, collocano gli inquilini nella dimensione del bello, del funzionale. Una dimensione che non credevano di poter sperimentare in tarda età e avendo vissuto in condizioni di disagio o di precarietà» .
Casa Gaia e Casa delle Viole, infatti, sono collocati in contesti urbani di pregio e gli appartamenti, arredati di tutto punto, offrono spazi personali e di condivisione. «Una casa bella e funzionale non è mero risarcimento o solo trampolino per la ripartenza – sostiene la dottoressa De Angelis – l’ambiente ci consente di strutturare il lavoro psico-educativo sul benessere emotivo degli anziani: vi sono persone che non hanno mai fatto esperienza del decoro stricto sensu, cui i cohousing offrono opportunità di recuperare un ordine interiore e di ri-progettare sé stessi, in qualità di soggetti attivi, che hanno ancora molto da dare e da fare, recuperando un ruolo da protagonisti – per dirla con Kurt Lewin – del “campo sociale”, cioè del gruppo e del suo ambiente» .
La grande scommessa dei cohousing, tuttavia, si allarga ad una dimensione più larga, al complesso del sistema sociale ed è anche su questo che lavora Nuova Sair. «Se l’educatore e l’operatore socio-sanitario lavorano specificatamente sull’individuo e sul gruppo, il lavoro dell’assistente sociale che mettiamo a disposizione dei cohouser e dell’Amministrazione comunale, è strutturato sull’integrazione dell’anziano nel contesto territoriale. Lavoriamo per realizzare uno scambio alla pari affinché l’anziano diventi protagonista anche della vita di quartiere. Il post-covid farà emergere tra i nostri anziani molti talenti» .
L’approfondimento
PNRR E ANZIANI. NELLA “MISSIONE 5” I FONDI PER REALIZZARE GRUPPI DI APPARTAMENTI AUTONOMI
La Missione 5 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza stanzia 500 milioni di euro per il sostegno alle persone fragili e anziane, mirando a rafforzare i servizi sociali territoriali e “di prossimità”.
Di questi, €300 milioni riguardano la riconversione di strutture di ricovero per anziani in gruppi di appartamenti autonomi. L’obiettivo è assicurare, per quanto possibile, la massima autonomia e indipendenza delle persone anziane, in un contesto nel quale viene garantita una esplicita presa in carico da parte dei servizi sociali e vengono assicurati i relativi sostegni.